Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta musica. Mostra tutti i post

martedì 16 ottobre 2012

Malachia - Panigal

Malachia è il nome di una misteriosa formazione elettronica dedita ad un suono isolazionista fitto di rimandi al cinema noir americano degli anni ‘40/’50, al pulp e alla cultura più estrema. Il progetto nasce a Bologna, IT nel 1999. I membri fondatori e costituenti sono J.R. Ewing (Bob), e Amanda Oxemberg (Amox). Il loro primo singolo autoprodotto nel novembre 2002 è “The Blackfield recordings”, da poco ristampato su Alampo. L’album di esordio, “Lullabies” è uscito alla fine del 2004. Nel 2007 inizia una fase di scelta e ristrutturazione degli abbondanti materiali prodotti negli anni precedenti. Il primo frutto di questa serie è “Lab Report Selection 99/06” Intanto nuovi contatti intrapresi espandono le loro possibilità: aumentano le nuove pubblicazioni e le collaborazioni con gruppi affini, anche distanti geograficamente. I primi risultati di questi nuovi contatti sono A Short of Waves, un pezzo pubblicato dalla Netlabel Dadaist Audio, per la compilation in 10 volumi [DADA050] Laughing In The Face Of Mainstream — A Dadaist Audio Compilation (October 20, 2007). Alla fine del 2007 appare Repetitive Curval Syndrome (edit) , nella compilation pubblicata insieme alla rivista Crawling Tunes. A inizio 2008 per l’etichetta Bone Structure, esce The Earth Strangler , un album in tiratura limitata (100 copie). L’etichetta americana Epicene esr pubblica un’ altra tiratura limitata (30 copie), Monkey Revealed, lavoro notevolissimo, che verrà ripubblicato da Alampo Records. Malachia partecipa anche alle compilation ”Ascetic Sperm Diet” (con il pezzo Supertramp) di Bone Structure, dedicata a Pierre Molinier e alla compilation del 2008, per la Quarter23, THE BEAST - NEW AEON SYMBOLS IV (Malachia è presente con il pezzo The Deep). Intando per la Alampo sono uscite tre compilation che includono altrettante tracce di Malachia, Erotic Morgue, Marquise Fire Machine e Moon Patrol. Il 16 Aprile 2009 esce, inizialmente in tiratura limitata a 23 pezzi con box in metallo, il sensazionale MALACHIA 23 = Hammer / Ring che la band promuove effettuando alcuni dei loro rari concerti-eventi. Tra Febbraio e Marzo 2010 esce il singolo MALACHIA The Rib (MALACHIA The Rib. Limited Edition Metal Box) e (Regular Edition). Infine siamo al 2012: il 16 Ottobre, dopo lunga gestazione, innumerevoli ritardi e cambi di progetto (inizialmente doveva essere un doppio cd) esce infine il primo CD ufficiale: Malachia - Panigal

Altre informazioni e tracce da ascoltare possono essere trovate presso il sito ufficiale della loro label, Alampo : http://www.alampomusic.com e alla pagina presso http://alamporecords.blogspot.it/

sabato 12 febbraio 2011

Ludus

Ludus era un work-shop multimediale di Manchester fondato dalla grafica, poetessa underground e cantante sperimentale Linder Sterling, dal video-artista "Birrer" e dal polistrumentista Ian Devine. e che si esprimeva con un suono disarticolato, venato di swing e funk (I Can't Swim I Have Nightmares, 1980, sul primo EP; il singolo My Cherry Is In Sherry, 1981) e frequenti richiami al free jazz e al Canterbury sound (Mirror Mirror, 1981; Breaking The Rules, 1983). Il loro tema prediletto era quello del feticismo sessuale.

Gli album del periodo storico, che facevano seguito all'EP The Visit (1980), sono The Seduction (New Hormones, 1981), originariamente edito come due EP, e Danger Came Smiling (New Hormones, 1982), ma poi uscira` ancora un EP Nue Au Soleil (Interior, 1988).
(Piero Scaruffi, History of the Rock)


1980, The Visit, il primo E.P.


1981, secondo singolo Mother's Hour.


1981, The Seduction

The Visit e The Seduction sono ora rintracciabili in un unico disco, qui.


LINK:

Hystory of The Rock/Ludus

ludus, on wikipedia (en)

venerdì 31 dicembre 2010

The Unclaimed



Fra le tante e contraddittorie tendenze liberatesi nell'espressione musicale giovanile dopo "la rivoluzione" del punk": l'espressione immediata e spesso distruttiva o rabbiosa, il do-it-yourself, la contestazione dello stato di elefantiasi raggiunto dall'industria musicale e dai maggiori artisti del periodo ci sono state pure notevoli correnti di revivalismo.
Uno dei momenti giubilati da un forte revival fu quello del cosiddetto "garage rock".

Tra i primi a buttarsi in questo nuovo/vecchio ambito ci furono questi "The Unclaimed"





sabato 27 marzo 2010

L'Enigma di Jacula e ...




Dal fumetto Jacula trassero il nome i musicisti italiani che nel 1974 registrarono un album a questo nome
...o?...

sabato 23 gennaio 2010

Uk Decay

UK Decay era una banda di Luton, nata sulla scia della grande rivolgimento portato dal punk Nacque dalle ceneri di un altro gruppo locale ,The Resistors, formato da Steven Abbot (Abbo) chitarra, Steve Harle alla batteria, voce Paul Wilson, e Martin (Segovia) Smith al basso.
Dopo che Paul Wilson lasciò la band, nella primavera del 1979, i rimanenti membri della band cambiarono nome e realizzarono il loro primo 'Split Single' 7” (insieme ad un altro grippo locale, Pneumania) con il nuovo nome di UK Decay e due brani "UK Decay" e "Car Crash". Il singolo ha successo e così in seguito il chitarrista dei Pneumonia Steve Spon entra anche nei Decay permettendo così ad Abbo di concentrarsi sul ruolo di frontman/cantante.

La prossima release (ancora per la Plastic Records, che fu la loro etichetta personale) fu The Black Cat EP, che uscì nella primavera del 1980 ed ebbe un buon successo nelle Indie Charts inglesi raggiundo il 42 posto e stazionando in quelle posizioni per almeno tre settimane.

Alex Howe della Fresh Records si interesso a loro, ripubblicò il singolo e convinse i nostri a firmare per la sua etichetta per un nuovo 7"s ed un album. Fu in questo periodo che UK Decay suonarono il loro primo concerto fuori dalla loro città natia, facendo da spalla ai Bauhaus a Northampton.

(...)
(....)
LINK:
Uk Decay su Wikipedia (it)
Uk Decay / Wikipedia (en)

lunedì 11 gennaio 2010

Circus Mort


Fondato dal cantante e chitarrista Michael Gira, che aveva esordito a Los Angeles nei Bpeople, e poi si era trasferito a New York nel 1981 dove aveva formato i Circus Mort. Questo gruppo ha registrato un unico E.P., l'omonimo Circus Mort (Labor, 1981), comprendente quattro pezzi potenti, scanditi da un ritmo possente e quasi tribale, e sostanziati in una musica oscura e malata, vagamente lisergica, e dal canto rabbioso e feroce di Gira. Secondo Piero Scaruffi il sound di questo gruppo "e` ancora succube del disco-punk dei Bpeople".
" Il canto ottenebrato e ringhiante del leader spazia dall'enfasi epilettica del punk alla depressione dissociata di uno zombie metropolitano, dal lisergico onirico al vanesio decadente. A sostenerlo sono il battito violento ed emotivo di Jonathan Kane (collaboratore di Rhys Chatam e LaMonte Young) e le figure minimaliste delle tastiere in un timbro strozzato. Le canzoni dei Circus Mort sono danse macabre in cui si riflette l'alienazione metropolitana, anche se si esprimono ancora in toni incerti e spaesati (l'incalzante galoppo pseudo-raga di Swallow You la trance/dance alla B52's di Watch The Puppet). [Piero Scaruffi]

LINK:
Wikipedia (en)

vedi, inoltre, l'articolo di Scaruffi su "Swans":

Scaruffi: Swans

martedì 22 dicembre 2009

Fatal Microbes: Violence Growth


Questo e.p. del 1979 ha per me rappresentato, ai suoi tempi, una fantastica scoperta. Amavo sopratutto la title-track, davvero unica, con quella chitarra dai lamenti quasi velvettiani e la base quasi dub. Avevo il pezzo su una musicassetta sulla quale un amico molto "avant/i" aveva registrato le novità più interessanti e d'avanguardia di ciò che cominciava allora ad essere definito "post punk" e che includeva fra l' altro i singoli (45 giri) di Arto Lindsay, DNA, R.L. Crutchfield's Dark Day, oltre a questa Violence Growth, dei Fatal Microbes, questa oscura e seminale band (per le evoluzioni dei ragazzi del gruppo si veda i link in fondo all'articolo).

Il disco, tecnicamente un e.p., comprende tre pezzi compreso la title-track "Violence Growth"che è di certo la canzone più interessante, caratterizzata com'è da una linea di basso semi dub e da una chitarra (o le chitarre, perchè vi sono almeno due piste) trattata in modo particolare, con un un sound che ricorda un po un violino elettrificato; inoltre c'è la cantilena infantile di Honey Bane (anche questa con parti doppiate). Gli altri due pezzi sono senza infamia e senza lode, un sound abbastanza tipico di un certo tipo di punk ancora non troppo lontano dai modelli garage sixties o perfino beat ...
LINK:
Fatal Microbes (Wikipedia English)
Fatal Microbes: Violence Growth (blogger)